28 maggio 2006

STORIELLE E SATIRE. Paradiso, inferno, italiani, ebrei, donne e uomini.

IL PARADISO E L'INFERNO. Qual è il paradiso per gli europei? Un posto in cui un inglese fa il poliziotto, un tedesco il meccanico, un francese il cuoco, un italiano l'amante, e uno svizzero l'amministratore. E l'inferno? Lì, invece, il tedesco fa il poliziotto, l'inglese il cuoco, il francese il meccanico, lo svizzero l'amante, e l'italiano amministra il tutto. (Storiella di ambiente europeo, Strasburgo).

GESU'. Era italiano, ci sono almeno tre prove: 1. Solo un italiano può dire di avere la mamma vergine. 2. Solo una italiana si tiene in casa un figlio fino a 33 anni. 3. Solo una italiana può credere che suo figlio sia un dio. (Storiella di ambiente europeo, Strasburgo).

ITALIA E ITALIANI. Al momento della Creazione Dio creò l'Italia, e vide che era il posto più bello del Mondo. Gli altri Paesi protestarono. E allora Dio disse: "Va be', per bilanciare le cose, ci metterò gli italiani..." (Storiella di ambiente europeo, Strasburgo).

TEORIA E PRATICA SECONDO EINSTEIN.  La teoria è quando si sa tutto, ma non funziona niente. La pratica è quando funziona tutto, ma non si sa il perché. Così, si finisce per coniugare la teoria con la pratica. E allora non funziona niente e non si sa il perché.

DIETA EBRAICA. Se un ebreo mangia un pollo, vuol dire che uno dei due è malato. (Detto popolare ebraico).

IL PAPA ARRESTATO. Come mai? Non ha saputo chiarire la “posizione del missionario”.

SFIGA. La fortuna è cieca. Peccato che la sfortuna ci veda benissimo (Maurizio Costanzo).

EBREI E MUSICA. Sai perché ci sono tanti ebrei grandi violinisti e pochissimi pianisti? No? Be', hai mai provato a scappare portandoti dietro un pianoforte a coda? (Storiella degli ambienti della Comunità ebraica).

L'AMORE E' CIECO. Strano davvero l'amore. Uno ha appena finito di dire ad una ragazza che non si stanca di guardarla, che è bellissima, e come prima cosa che fa? Spegne la luce!

IL CAVALLO E L'OCA. Un’oca e un cavallo passeggiavano lungo uno stagno. A un certo punto il cavallo cade nelle sabbie mobili e annaspa. L'oca corre a prendere la Bmw del padrone e con una fune lo tira in salvo. Il giorno dopo, durante la solita passeggiata, è l'oca a cadere nelle sabbie mobili. Grida al cavallo: "Prendi la Bmw". Ma il cavallo sfodera il suo lungo uccello e la traina a riva. Meravigliatissima, l'oca chiede al cavallo: "Ma come hai fatto a sapere che saresti riuscito a salvarmi senza Bmw?" E il cavallo saggio: "Ma, sai, chi ha un uccello da cavallo può fare a meno di usare una Bmw per rimorchiare un'oca". (Trasmessa da Rachele)

FILOSOFIA ALLA MODA. Kierkegaard era un arbitro di tennis. Infatti ripeteva sempre: "Out, out".

CHET BAKER SUICIDA (scusate il cinismo...). Dalle scale con la tromba, alla tromba delle scale. (Da ambienti jazz dopo una bevuta).

I DUE CACCIATORI (tipica storiella americana). Due cacciatori si trovano in un bosco del New Jersey. Improvvisamente uno dei due crolla a terra. Sembra che non respiri più e i suoi occhi sono assenti. L'amico chiama immediatamente i soccorsi al telefono. Urla: «Il mio amico è morto! È morto! Cosa posso fare?». «Cerchi di calmarsi, la prego - gli risponde l'operatore - Innanzitutto si assicuri che sia realmente morto». Un attimo di silenzio, poi si sente un colpo di fucile. «Ok. E adesso?» .

IL NAUFRAGO EBREO. Dopo un naufragio un ebreo approda su una sperduta e disabitata isoletta tropicale. Anni dopo, il pilota d’un aereo sorvola l’isolotto e vede con meraviglia due sinagoghe fatte con legni di riporto. Subito viene apprestato un barcone per raggiungere e porre in salvo gli abitanti. «Grazie, mi avete salvato» dice l’ebreo ai suoi soccorritori. «Ma quanti siete? – chiede il comandante – sa, il barcone contiene solo 50 persone». «Sono solo». «Solo? – esclama il soccorritore – e le due sinagoghe?». «Be’, in una ci vado tutti i giorni…». «E nell’altra?». «Che c’entra, io in quella non ci metterei mai piede…»

LA TENDA (tipica storiella inglese). Sherlock Holmes e il dottor Watson si trovano in un campeggio per una vacanza. Dopo una ricca cena e un'ottima bottiglia di vino, si ritirano in tenda e si addormentano profondamente. A un certo punto della notte Holmes si sveglia e scuote l'amico. «Watson, Watson, guardate in alto nel cielo e ditemi cosa vedete!». «Vedo milioni e milioni di stelle, Holmes». «E cosa ne deducete?» chiede Holmes.Watson riflette a lungo e poi replica: «Beh, da un punto di vista astronomico, questo mi fa pensare che ci sono nel cielo milioni di galassie e quindi, potenzialmente, miliardi di pianeti. Da un punto di vista astrologico, mi fa osservare che Saturno è in Leone. Da un punto di vista orario, guardando la Luna, ne deduco che sono circa le 3:15. Da un punto di vista meteorologico, mi aspetto che domani avremo una bellissima giornata. Da un punto di vista teologico, mi fa capire che Dio è Potenza Infinita e che noi siamo solo una piccolissima e insignificante parte dell'Universo. Ma perchè me lo chiedete? Cosa suggerisce a voi tutto questo?» Holmes rimane un attimo in silenzio e poi esclama: «Watson, siete un idiota! Qualcuno ci ha rubato la tenda!» .

TRAFFICO. Pullman pieno zeppo di oculisti diretti a un congresso procede a passo d'uomo sulla tangenziale. Il giovane cronista neo-assunto, a cui da praticante avevano fatto una testa così con la storia della sintesi, intitola: “Lenti a contatto”.

FALEGNAMI. Trav in pee e dona in pian, tegnen su el domm de Milan (tradotto dal milanese: Legno in piedi e donna in piano reggono pure il duomo di Milano. Antico proverbio della corporazione dei falegnami milanesi, riferitomi dal mio falegname).

TITOLI DI GIORNALI. "Si è spento l'uomo che si era dato fuoco" (Giornale di Sicilia). "Cinquecento contro un albero: tutti morti" (La Provincia Pavese). “Tromba Marina per un quarto d’ora”  (Corriere del Mezzogiorno).

DIO. La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno (Slogan della campagna promozionale dell’Uaar).

IL MEMBRO MASCHILE VISTO DALLA DONNA. L'uomo è come la neve. Non sai quando viene, non sai quanto dura, e soprattutto non sai quanti centimetri ne arrivano. In compenso, puoi sempre giocare con le palle. (trasmessa da Rachele).

MATEMATICA: IL MEMBRO MASCHILE NELLE MANI DELLA DONNA (SECONDO L’UOMO). “Perché le studentesse sono più brave in matematica degli uomini? Perché in un'equazione prendono un membro, lo mettono tra parentesi, lo elevano alla massima potenza e poi lo riducono ai minimi termini”  (dall’Università di Palermo).

LEZIONE DI BUONE MANIERE. A scuola durante la lezione di educazione e buone maniere la maestra domanda agli alunni:
- Michele, immagina di essere a cena con una ragazza di buona famiglia, molto educata, che stai corteggiando. Se devi andare alla toilette, cosa le dici?
- Semplice, signora maestra: "Aspetta un momento, vado a pisciare". - Ma no! E’ volgare, è cattiva educazione. Giovanni, tu invece come lo diresti?
- "Scusami, cara, devo andare alla toilette, ma torno subito".
- Be’, così va già meglio, ma può essere sgradevole parlare di toilette quando si sta cenando. E tu Pierino, contrariamente al tuo solito, sapresti essere cortese?
- Certo, signora maestra. Io direi: "Cara, ti prego, scusami ma devo assentarmi un momento: vado a stringere la mano a un mio intimo amico che spero di poterti presentare dopo cena…"

LE SUORE SPOSATE A GESU’. In un convento si celebra il rito dello “sposalizio”, con cui le suore, vestite di bianco, prendono i voti “sposando Gesù”. La chiesa è piena di gente ad un certo punto entrano quattro ebrei chassidim vestiti di nero, con cappello e barbe lunghe, e si siedono in prima fila. Il padre superiore si rivolge a loro dandogli un caldo benvenuto, felicitandosi della loro presenza e chiedendo loro "Non offendetevi se vi chiedo: come mai siete venuti?". Al che uno dei chassidim gli risponde: "Noi siamo la famiglia dello sposo" (Barzelleta ebraica di Yael Hemia).

BATTUTE E BARZELLETTE MASCHILISTE. Un camion è fermo al semaforo, quando da un’auto dietro di lui scende una donna agitatissima che bussa al finestrino: «Mi chiamo Anna, guardi che lei sta seminando il carico lungo la strada». Ma il semaforo diventa verde e il camion riparte. Al semaforo successivo la scena si ripete. E anche a quello dopo, e a quello dopo, e a quello dopo ancora. Finché l’uomo, esasperato, non risponde ad Anna: «Io sono Roberto, siamo in inverno, e questo è uno spargi-sale!»

«Le donne non hanno niente da dire. Ma lo dicono così bene!»  (Oscar Wilde)

Un orso è fuggito dal circo ed è in giro per la città. Domatore e poliziotti lo cercano. Un passante dichiara di aver visto l’orso seguire una ragazza in una casa. Gli agenti arrivano sul posto, spingono la porta e sentono: «Io sono stata carina con te, adesso mi regali la pelliccia?»

Una ragazza si presenta al pronto soccorso con un braccio fasciato. Il medico le chiede: «Che ha fatto?». «Credo di essermi rotta un braccio». «E com’è successo?». «Per evitare un bambino». «E’ andata a sbattere con la macchina?». «No, caduta dal letto».

Che differenza c’è tra una donna e uno specchio? Lo specchio riflette!

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04 maggio 2006

CIOCCOLATO RIVALUTATO. Sì, ma se è per i polifenoli, stanno dappertutto

"La pensi sempre allo stesso modo sul cioccolato, cioè ne sconsigli il consumo abituale?", mi ha chiesto Enrico C. sul news-group specializzato ita.salute.alimentazione il 1 novembre 2005. Mi ero dimenticato di questo post e l'ho ritrovato per caso su Google. E Enrico cita una mia frase: "Il cacao e il cioccolato non sono previsti come alimenti abituali nell'alimentazione sana e naturale, ma possono essere accettati di tanto in tanto per alcune loro componenti e qualità secondarie..." (L'Alimentazione Naturale, I ed. aggiornata, 1997, pag.681). Riporto la mia risposta.
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Be', forse ti sembrerà strano, ma io personalmente [sul cioccolato] non la penso in nessun modo. Sto alla scienza. E il cioccolato mi piace (sì, ma vedi oltre...). Voglio dire che quella frase, quel concetto, non venivano da me, ma derivavano dallo "stato dell'arte" della scienza dell'alimentazione degli anni 80 e 90. Per tutti gli anni 80 e oltre, la scienza, concordemente, metteva in risalto la presenza del burro di cacao (acidi grassi saturi, per lo più), da una parte, e l'azione eccitante delle metilxantine dall'altra (p.es teobromina). Si riferivano casi di bambini addirittura sovraeccitati o male alimentati per via del cioccolato, cibo che resta comunque di non facilissima digestione e per l'alto valore energetico impedisce spesso di alimentarsi correttamente.
E' un po' come per il caffè e il tè. Tra l'altro in Italia è un retaggio della mentalità moralistica della Chiesa e del mondo contadino vedere nel binomio caffè-cioccolato quasi un peccato di gola, un piccolo vizio. Perfino gli aromi troppo forti vengono instintivamente rifiutati in certe campagne italiane. Come se ci fosse uno strano "pudore" organolettico... Nelle campagne italiane, non solo per motivi economici, i preti propagandavano tra i contadini l'inutile (solo cancerogeno, sappiamo oggi) "caffè d'orzo" al posto del caffé vero (idem, ma almeno ha dei vantaggi che oggi pare superino lo svantaggio della tostatura). Anche sul cioccolato ha gravato per oltre un secolo il sospetto del "peccato". E che sia stato inventato da monsignori non contrasta: il popolino era altra cosa. Ebbene molti naturisti della vecchia scuola contadina risentivano fino a pochi anni fa di questa mentalità dell'automortificazione (p.es. quelli che tuttora rifiutano gli "eccitanti", ora che si è scoperto, dopo gli anni 90, che tutti i cibi contengono migliaia di veleni e principi attivi naturali d'ogni tipo...).
Oggi i ricercatori battono di più il tasto della prevenzione e dell'azione antiossidante. E non c'è dubbio che il cacao sia straricco di polifenoli (coloranti), utilissimi. Io ne parlo molto favorevolmente nel Manuale di Terapie con gli alimenti (Mondadori 1995, esaurito, quindi non è pubblicità). Ma perché il manuale è finalizzato alla terapia, e quello mi dicevano gli studi di laboratorio. Va considerato, poi, che la cioccolata industriale oggi è molto diversificata, anche come tenore di burro di cacao.
In sintesi, ti confermo che, certo, il cacao e il cioccolato non sono certo alimenti abituali o importanti dell'alimentazione sana. Ma possono farne parte sporadicamente o per piccoli consumi. Anche regolari, se uno cade nella assuefazione, ma piccoli, piccolissimi. Con buon senso. Una persona adulta che si nutra normalmente non dovrà consumare una tavoletta di cioccolato tutta insieme o al giorno. Pena lo stravolgimento dietetico e soprattutto l'abitudine (ho notato che il sapore del cioccolato può dare "dipendenza": è davvero piacevole). E purtroppo oggi è più buono di ieri e costa pochissimo.
Ma, p es. l'aggiunta di un cucchiaino di cacao in polvere al muesli o alla colazione a base di latte, può fare solo bene (psicologicamente). Per i bambini è un problema: se vi si abituano è davvero difficile disavvezzarli... Lo stesso per noi adulti... Il cacao è un po' il test della nostra forza di volontà, più ancora del sapore dolce dello zucchero. Io suggerisco un trucco: tornare al sapore vero del cacao: quello amaro (che in origine era infatti abbinato al piccante o al salato, non al dolce, che è una invenzione dei preti spagnoli). Insomma separare il gusto per il cacao puro (che in fondo è solo leggermente e piacevolmente amarognolo) da quello della cioccolata dolce o dolciastra. Se uno esaudisce il gusto per il cacao, cadrà meno facilmente nella "droga" cioccolata. A me, con una certa fatica, riesce. E a voi?
In quanto alla concreta azione antiossidante.... be' puoi immaginarlo: ci vorrebbero quantità costanti e importanti. Sarebbe assurdo e sbagliato, con il valore energetico e lo sbilanciamento nutrizionale del cioccolato... Meglio, molto meglio, prevenire i radicali liberi con i polifenoli contenuti nella verdura e nella frutta, nel rivestimento dei cereali integrali (comprese farine, pane e paste) e dei legumi. Quindi le mie antiche cautele erano giuste. Del resto, se fosse solo questione di polifenoli, com'è che nessun adulto "furbo-salutista" (ti piace la definizione?) impazzisce per i pizzoccheri di saraceno o per il cavolo rosso?)