23 gennaio 2007

FOLLIE ITALIANE. L'aeroporto nel Parco. E vogliono ingrandirlo

Il Parco della Valle del Ticino si estende dal lago Maggiore alla confluenza con il Po, costituisce una parte cruciale del corridoio ecologico transnazionale tra le Alpi ed il mare ed è stato insignito dall’UNESCO del titolo di "Riserva della Biosfera" del Programma M.A.B. (Man And Biosphere).
E’ anche il Parco fluviale più grande d’Europa.
Ma nel Parco c’è l’aeroporto intercontinentale di Milano/Malpensa che è stato oggetto di un ampliamento, concordato con il Territorio, e definito da un Piano Regolatore Generale che aveva stabilito una crescita del traffico, a partire dagli esistenti 80-90 movimenti, fino ad un limite di 280 movimenti/giorno (280 x 365 = 100.000 movimenti/anno).
Ma nel 1998, allorchè fu inaugurato, vi fu trasferito buona parte del traffico di Linate e perfino voli da Fiumicino e da altri aeroporti con lo scopo di farlo diventare un "hub" (aeroporto di concentrazione e transito di passeggeri) malgrado l’hub nazionale e base di Alitalia fosse Fiumicino.
Ad oggi i movimenti aerei sono 250.000/anno invece dei 100.000 stabiliti come limite dal P.R.G. e, nell’immediato futuro, con la terza pista, è previsto un ulteriore raddoppio.
Nel Territorio è in crisi l’ecosistema e si riscontrano evidenti segni di degrado confermati da una lunga serie di studi e di ricerche.
La Associazioni, i Comitati ed alcuni Sindaci coraggiosi cercano di opporsi al disastro ambientale in atto ma lo strapotere determinato dagli interessi economici è tale da soffocare queste deboli voci e far apparire fondamentale per l’economia lo sviluppo dell’aeroporto e trascurabile il danno ambientale.
Invece, oltre al fatto che il danno ambientale è enorme essendo in gioco la peculiarità ed il futuro di un Parco di rilevanza mondiale riconosciuta dall’UNESCO, anche le ragioni economiche dicono che investire su Malpensa è contrario all’interesse nazionale.
BEPPE BALZARINI