VACCINI, SI O NO? Mi ha scritto un’amica: «Aspettavo di leggere (le confesso con parecchia curiosità e interesse) un suo commento/articolo sull'argomento "vaccini si o no". Ha già postato qualcosa in passato e me la sono persa? Oppure è nelle sue intenzioni, e potremo leggere qualcosa in futuro?».
Non intendo, sia chiaro, partecipare alla solita "corrida" ideologica o religiosa sul tema. Chi mi ha chiesto un parere lo ha fatto, con tutta evidenza, perché mi conosce come coerente divulgatore del Naturismo. Perciò parlo qui solo di cose di mia competenza, cioè della compatibilità teorica, concettuale, biologica, delle vaccinazioni con la filosofia di vita naturista e salutista. Ogni discorso sull'efficacia epidemiologica di ogni singola vaccinazione – per bambini o adulti – deve essere affrontato, invece, solo da epidemiologi medici e Istituti Nazionali di Sanità. Spero di essere stato chiaro.
È noto che la Natura immette virus vivi e vitali nell’uomo, virus che sono quasi sempre uccisi dal nostro efficiente sistema di difese immunitarie, dotato perfino di leucociti “memorizzatori” che assicurano immunità nel caso in cui dovessero ripresentarsi virus uguali. Invece, i vaccini creati dall’uomo inoculano virus morti o attenuati oppure parti di virus.
Quindi, già l’impatto microbiologico d’un vaccino è minore rispetto a quello che ci tocca naturalmente ogni giorno nella nostra vita. Per fortuna si è scoperto che anche pezzi di virus o virus morti (vaccini) scatenano reazioni di difesa e garantiscono immunità più o meno prolungata nel tempo. Insomma, il processo di difesa, le reazioni del corpo umano, sono le stesse di quelle naturali previste per i virus allo stato libero.
Quindi, già per questo primo aspetto, come potrebbe un vero naturista o salutista razionale, cioè che ragiona, opporsi ai vaccini? Neanche la Chiesa e gli ambienti cattolici più reazionari, tra fine Settecento e Ottocento (nonostante l'opposizione di alcuni parroci e frati che erano a contatto con le paure irrazionali del popolino ignorante e superstizioso), ebbero il coraggio e l'ottusità di opporsi ufficialmente ai vaccini. Anzi, l'intellettuale più reazionario di tutti, il conte Leopardi, padre del grande poeta, fu il maggior fautore del vaccino anti-vaiolo. Con tutto che i vaccini anti-vaiolosi dell'epoca erano di rozza preparazione e conservavano alcuni rischi.
Del resto, già i medici della Grecia e dell’Antica Roma avevano capito che chi era sopravvissuto alla peste non la prendeva più, cioè era immune per tutta la vita. E poiché erano intelligenti, qualche pensierino l’avranno fatto su questa logica biologica; altrimenti verso il 1000 d C non avremmo avuto improvvisamente (la scienza non fa salti) documentazione di persone immunizzate dal vaiolo aspirando col naso polveri ricavate da croste vaiolose di malati.
Si obietterà: va bene, ma la filosofia e la medicina del Naturismo non si oppongono ai farmaci artificiali?
Ma un vaccino non è un farmaco, cioè un preparato a base di una o più sostanze chimiche di origine artificiale o naturale ("princìpi attivi"), comunque esterni rispetto al nostro corpo, e capaci di un'azione farmacologica autonoma al suo interno; ma un preparato che contiene un organismo biologico di origine naturale (un virus ucciso o attenuato) che stimola le reazioni naturali proprie del nostro corpo. Un processo biologico del tutto naturale.
Eppure, nel Naturismo storico, che ha il suo momento più rilevante tra
Ottocento e Novecento, la riscoperta delle terapie con l’alimentazione, le
erbe, l’acqua, il sole e la terra, cioè con gli elementi naturali, per
prevenire i mali che l’eccesso di industrializzazione già stava portando, voleva
dire essere molto critici o almeno molto prudenti non solo con i farmaci, accusati di provocare
talvolta conseguenze più gravi delle stesse malattie che promettevano di guarire
(e in quei tempi di medicina ancora prescientifica o proto-scientifica questo
doveva verificarsi spesso), ma perfino coi vaccini. Anche il famoso medico naturista francese Paul
Carton (1875-1947), grande studioso e divulgatore di Ippocrate, esortava alla
prudenza nel prescrivere e assumere farmaci artificiali, proprio perché non
sempre riuscivano a stimolare le difese immunitarie gravemente compromesse in
certi malati.
E' curioso che i Naturisti dell’epoca, compreso il dott. Carton,
tra i farmaci pericolosi inserissero anche i vaccini. Oggi ci appare una
contraddizione bella e buona, visto che servono appunto a stimolare e
rafforzare la risposta immunitaria senza immettere nuove molecole di principi farmacologici. Fatto sta che le varie associazioni
naturiste, non solo quelle di Medicine Naturali, ma anche le Società
Vegetariane, Società per l’Igiene del Vestiario o per la Riforma Alimentare
aderivano regolarmente, anche se non in toto, alle campagne d’opinione contro le vaccinazioni. Ancora nel
1912, per esempio, firmano un appello anti-vaccini alcuni soci della Società Vegetariana di Francia (Baubérot A.,
Histoire du Naturisme, PUR, Rennes 2004).
Una
posizione, quella dei nostri bisnonni naturisti, ancora arretrata e contraddittoria - dovuta probabilmente più alle
scarse conoscenze popolari sulla vera natura dei vaccini che alla scarsa qualità dei vaccini stessi a quel tempo - che oggi non è
ammissibile e che i naturisti odierni devono correggere.
Il Naturismo medico-alimentare, infatti, deriva proprio da Ippocrate (“medicina ippocratica”), padre -guarda caso - anche della medicina scientifica, come andava divulgando così bene proprio il dott. Carton Perciò il salutista e naturista che segue la Tradizione e la Natura e il moderno medico della ASL hanno curiosamente il medesimo mito o punto di partenza storico e simbolico.
E se la medicina ippocratica cura con i mezzi naturali, anche la medicina scientifica di oggi usa farmaci che in buona parte derivano da principi attivi naturali. E, ripeto, lo stesso ricorrere alle difese immunitarie, sia pure stimolandole, è un processo naturale.
E gli effetti secondari? "Primum non nocere", per prima cosa non nuocere. Il farmaco – naturale o artificiale – deve essere efficace e non deve nuocere. Per analogia, neanche il vaccino.
Ma questo motto, essendo noto oggi (non ai tempi di Ippocrate) che perfino tutti i cibi vegetali contengono veleni naturali, che spesso coincidono con i principi attivi (perfino cavoli e rucola sono anti-cancro, ma irritanti delle vie urinarie e, se in eccesso, antitiroidei e gozzigeni), deve essere interpretato così: “I farmaci, naturali o artificiali che siano, non devono nuocere più di quanto giovino”, cioè devono sempre “far più bene che male”, visto che un po’ di male c’è sempre, in ogni cosa. Perciò va sempre valutato il bilancio finale, clinico o epidemiologico, tra i “pro" e i "contra”.
E sotto la voce “contra” ci sono anche le sostanze minori aggiunte al vaccino o farmaco per facilitare il metabolismo enzimatico e l’assimilazione del principio attivo, e anche gli eccipienti neutri. Non di rado proprio queste sostanze minori sono sul banco degli accusati.
Smentita definitivamente la voce fraudolenta che alcuni vaccini favorissero l'autismo, si è visto anche che dei due eccipienti più preoccupanti, il metil-mercurio, usato - quando c'è - come conservante, è metabolizzato dal corpo in etil-mercurio, impiegato fin dagli anni Trenta senza tossicità e senza alcun
rapporto con l'autismo; mentre l'alluminio utilizzato in minime quantità per migliorare le difese immunitarie e del resto naturalmente presente in molti cibi, è
metabolizzato dai bambini senza tossicità.
Perciò, nel consuntivo finale, se la statistica medica ci assicura che il bilancio delle vaccinazioni, specialmente quelle di base dell’infanzia, fondate sui principi biologici che abbiamo detto, è altamente positivo, cioè serve a far scomparire del tutto malattie epidemiche non solo con l’immunità individuale ma anche creando un ambiente ostile al propagarsi dei virus, anche noi salutisti che seguiamo i metodi naturali dobbiamo essere d’accordo.
Se poi i farmacologi ci mostrano che alcuni eccipienti tossici d'un tempo sono stati eliminati o ridotti (quindi aumentando sempre più i “pro” e riducendo sempre più i “contra”), e che comunque i “casi avversi” sono rari, e non tanti e tali da inficiare il principio stesso e l’utilità grandissima delle vaccinazioni, specialmente di quelle infantili di base e obbligatorie (v.
documenti della OMS-WHO), non è possibile trovare obiezioni. Del resto, in rarissimi individui produce effetti gravi perfino un’aspirina, il cui principio attivo, come molti farmaci, è di origine naturale derivando da una pianta: il salice.
Anche perché è fondamentale, e a maggior ragione per un naturista, l'antico motto “Primum vivere, deinde philosophari”: prima di tutto vivere, poi teorizzare. E qualunque mezzo dobbiamo obbiamo usare, meglio se naturale e con ridotti effetti secondari, per sconfiggere la malattia. E il vaccino usa un tipico sistema naturale.
Non per caso nell’Ottocento perfino il reazionario e cattolico integralista Monaldo Leopardi fece vaccinare (vaiolo) il giovane Giacomo e gli altri figli, e addirittura molti cittadini di Recanati.
Il Naturismo, ispirandosi da secoli a Ippocrate e alla sperimentatissima “vita semplice e sana” degli Antichi, segue la Natura, sia la "natura dell’Uomo", sia la Natura esterna, che però si osservano e si studiano solo con la Scienza. Non ci sono altri modi per studiare e seguire la Natura. La Scienza è la base sia degli studi di biologia, sia dello stesso Naturismo serio. Proprio perché anche Ippocrate, anche gli Antichi, seguivano la Scienza (certo, quella che era alla loro portata).
Ne consegue che anche la filosofia naturista deve evolversi e seguire, secolo dopo secolo il buonsenso dell’Uomo, cioè il progresso della conoscenza, secondo il metodo "prove ed errori". Esiste una “Ragione nella Natura”, e l’Uomo ne è una prova, come dimostra la sua evoluzione e la sua Storia, fatta di sperimentazioni “per prove ed errori” con cui ha letteralmente inventato il suo cibo selezionandolo tra tutte le sostanze naturali vegetali, animali e minerali in cui per caso s’imbatteva, soccombendo spesso per opera di piante e animali, e alla fine chiamando “alimentazione sana e naturale” quella che casualmente e per scelta aveva notato che procurava meno svantaggi e più vantaggi. Lo stesso ha fatto con i farmaci e con i vaccini.
Per tutti questi motivi, in conclusione, anche come naturisti severi o seguaci della Tradizione, non possiamo obiettare nulla ai vaccini fondamentali e dichiarati "obbligatori" o "fortemente consigliati", e dobbiamo vaccinarci.
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(*) Su quale sia il vero significato del termine "Naturismo", visto che Wikipedia ne dà una spiegazione sbagliata e sottoculturale, si veda questa mia monografia completa nel presente blog.
PS. Google mi ricorda che un altro post molto combattivo sui vaccini l'avevo già scritto tempo fa su Facebook. In passato, però, ci sono state anche campagne di vaccinazioni discutibili o infondate. Perciò, anni fa, lo ricordo per onestà intellettuale, polemizzai duramente con l'allarmismo generato da alcuni ambienti internazionali sulla cosiddetta "influenza suina" H1N1 che spinse le Autorità Sanitarie a consigliare la vaccinazione pur in presenza di prove carenti, come stabilirono studi scientifici. Altri studi dimostrarono anche i risultati scarsi, se non controproducenti, della vaccinazione anti-influenzale nei bambini piccoli. Sono casi particolari, estremi, che vanno ascritti alle decisioni pratiche e contingenti delle Autorità Sanitarie, degli epidemiologi e dei clinici dei vari Paesi, che non intaccano il principio di cui parlo nel Manifesto sopra riportato, che attiene unicamente la compatibilità teorica delle vaccinazioni per un naturista.
IMMAGINE. L'inglese E.Jenner pratica la prima vaccinazione contro il vaiolo il 14 maggio 1796 (olio di E.Board, part.).